Occupa il versante meridionale del monte per un’estensione di 415 ettari circa. In quest’area l’eccessivo sfruttamento dell’antica foresta e l’azione erosiva degli agenti atmosferici, il dissesto idrogeologico del suolo portarono al suo quasi totale denudamento rendendo necessari interventi di rimboschimento a partire da XX secolo. Tali interventi furono attuati con specie alloctone di conifere, in quanto piante a rapido sviluppo e di facile attecchimento. In questo bosco sempreverde e buio, con sottobosco molto ridotto per il tappeto di aghi che acidifica il terreno, è possibile trovare il pino silvestre ( Pinus sylvestris ), il pino nero ( Pinus nigra ), l’abete greco ( Abies cephalonica ), l’abete bianco ( Abies alba ) e l’abete rosso ( Picea abies ). Sporadicamente si rinvengono faggio, cerro, nocciolo, frassino, maggiociondolo ( Laburnum anagyroides ) e qualche altro raro individuo di conifere esotiche come il cedro dell’Atlante ( Cedrus atlantica ), il larice ( Larix decidua ), la tuja ( Thuja occidentalis ), il cipresso di Lawson ( Chamaecyparis lawsoniana ). L’area, caratterizzata dal monumento del Cippo, è attraversata dai sentieri n. 104 e106.