Una porta tra due regioni
Firmato il protocollo d’intenti tra Provincia di Arezzo ed Ente Parco
Unire e non dividere, cooptare e non disgregare. E’ questo in sintesi il solco tracciato dal protocollo di intenti firmato oggi dalla Provincia di Arezzo e dal Parco del Sasso Simone e Simoncello. «Legare queste due realtà e mettere in comune le risorse -è stato il commento del Presidente Roberto Vasai- è un passaggio fondamentale se si vogliono creare condizioni di fruibilità in un territorio che chiede di essere valorizzato». L’obiettivo è quello di ricavare nuovi impulsi dalla sinergia tra Riserva Naturale e Parco. «Questa firma -ha spiegato l’assessore provinciale Antonio Perferi- rappresenta il modus operandi su cui insistere per fare promozione ed interventi di salvaguardia delle praterie. In questo modo ognuno decide di rinunciare ai propri piccoli egoismi per mettere a sistema un area di grande pregio che i confini amministrativi artificiosamente separano. Tutto va rivisto in maniera unitaria».
Parole, queste, che rappresentano il risultato di un cammino intrapreso circa un anno fa, quando si venne alla firma del protocollo d’intenti fra Marche ed Emilia-Romagna. Già allora infatti accanto all’intenzione di stendere una prima bozza di parco interregionale si valutò immediatamente l’opportunità di aprire un dialogo anche con la vicina Toscana. «Quel progetto -ha affermato Carlo Zaia, Presidente del Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello- inizia oggi a prendere forma in maniera più chiara. Adesso tuttavia -ha concluso-occorre continuare a lavorare affinché si arrivi a definire un percorso virtuoso a cavallo delle tre regioni interessate».
Nel corso della mattinata non sono mancati infine i richiami alla storia, ed in particolare alla città-fortezza pensata da Cosimo de’ Medici in un luogo “difficile”, eppure così strategicamente importante (oggi più che in passato), come quello del Sasso Simone.